Videosorveglianza: Progettazione, Normativa e Tecnologia dei Sistemi di Sicurezza

L’impiego di un impianto di videosorveglianza è finalizzato alla cattura, elaborazione e trasmissione delle immagini a un operatore. Questi sistemi si compongono di telecamere di sicurezza, che generano immagini, e videoregistratori che permettono la loro visualizzazione su monitor attraverso un sistema di trasmissione. La configurazione del sistema non ha limiti teorici in termini di numero di telecamere e monitor, ma dipende dall’efficienza delle apparecchiature di controllo, visualizzazione e dalla competenza dell’operatore nel gestire il sistema.

Normativa e Requisiti Tecnici

Gli impianti di videosorveglianza sono regolamentati sia dalla L. 186/68, che riguarda la produzione di materiali e apparecchiature elettriche ed elettroniche, sia dal DM 37/08, che norma l’installazione di impianti negli edifici. Secondo la L. 186/68, gli impianti costruiti secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) sono considerati realizzati a regola d’arte. Inoltre, rientrano sotto il controllo del Garante della Privacy.

Le norme tecniche specifiche per gli impianti di videosorveglianza sono delineate dalla serie CEI EN 62676. Questa serie copre otto aree di standardizzazione, inclusi i requisiti di sistema, protocolli di trasmissione e specifiche tecniche per la qualità delle immagini. L’obiettivo è assicurare che i sistemi di videosorveglianza, o VSS (Video Surveillance System), soddisfino standard minimi funzionali e prestazionali.

Struttura e Elementi del VSS

La serie normativa CEI EN 62676 è divisa in diverse parti, ognuna focalizzata su aspetti specifici come requisiti di sistema, protocolli di trasmissione, interfacce video e linee guida per l’applicazione. Secondo la norma CEI EN 62676-1-1, un VSS è composto da tre elementi fondamentali: l’ambiente video (per l’acquisizione e trattamento delle immagini), la gestione del sistema (interfacciamento con l’operatore e con altri sistemi) e la sicurezza del sistema (per proteggere dati e sistema da guasti e manomissioni).

Videosorveglianza Professionale

La norma CEI EN 62676-4 si concentra sui sistemi di videosorveglianza professionale, fornendo requisiti e raccomandazioni per la selezione, progettazione, installazione e manutenzione di questi sistemi in contesti di sicurezza. Questa parte della norma aiuta nella definizione delle esigenze e nella scelta degli apparati più idonei per specifiche applicazioni.

Telecamere di Videosorveglianza: Funzioni e Scopi

Una telecamera di videosorveglianza trasforma un’immagine ottica in un segnale elettronico. Secondo la normativa, le funzioni di una telecamera includono la verifica, identificazione, riconoscimento, osservazione, rilevamento e monitoraggio, ciascuna essenziale per diverse necessità operative.

Criteri di Selezione dei sistemi di videosorveglianza

La selezione delle telecamere deve considerare vari fattori, tra cui il bilanciamento del bianco nelle telecamere a colori, il campo dinamico e rumore del fotosensore, la protezione dei dati, tempi di esposizione, sensibilità spettrale, sincronismo e taratura da remoto delle caratteristiche del sensore, nonché l’alimentazione di emergenza.

In sintesi, un impianto di videosorveglianza moderno è un sistema complesso, il cui scopo principale è garantire la sicurezza e l’efficacia nella sorveglianza. La sua progettazione, realizzazione e gestione richiedono un’attenzione particolare alla normativa vigente e alle specifiche tecniche, assicurando che ogni componente sia scelto e configurato per rispondere ottimamente alle esigenze di sicurezza e privacy.

Regolamentazione dei Sistemi di Videosorveglianza nel Rispetto della Privacy

L’installazione di sistemi di videosorveglianza deve conformarsi alle normative sulla protezione dei dati personali, conformemente al quadro normativo vigente, in particolare al GDPR (Regolamento UE 2016/679).

Il GDPR richiede che la videosorveglianza aderisca al principio di minimizzazione dei dati, sia nella scelta delle modalità di ripresa e posizionamento delle telecamere, sia nella gestione delle fasi di trattamento dei dati. I dati raccolti devono essere strettamente pertinenti e non eccessivi rispetto agli scopi perseguiti.

Non è necessaria l’autorizzazione del Garante per la Protezione dei Dati Personali per installare telecamere. Secondo il principio di responsabilizzazione (art. 5, par. 2 del Regolamento), il titolare del trattamento deve valutare autonomamente la liceità e la proporzionalità del trattamento, considerando contesto, finalità e possibili rischi per i diritti e le libertà individuali.

Prima di avviare il trattamento, il titolare deve anche valutare la necessità di una Valutazione d’Impatto sulla Protezione dei Dati (DPIA).

È inoltre importante considerare altre normative nazionali relative alla rilevazione delle immagini, come le leggi civili e penali riguardanti le interferenze illecite nella vita privata e il monitoraggio a distanza dei lavoratori.

Obbligo di Informativa

Gli individui devono essere informati (ex art. 13 del Regolamento dei Dati Personali) prima di entrare in un’area videosorvegliata. Questo vale sia per luoghi pubblici che privati e in occasioni di eventi pubblici come concerti o manifestazioni sportive.

L’informativa può essere resa attraverso un modello semplificato che include dettagli sul titolare del trattamento e sulla finalità. Deve anche fornire riferimenti a un documento completo che contenga tutti gli elementi previsti dall’art. 13 del Regolamento e indicazioni su come e dove trovarlo.

L’informativa deve essere posizionata in modo da informare gli individui prima che entrino nell’area sorvegliata, consentendo loro di evitare la sorveglianza o di modificare il proprio comportamento se necessario.

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